Caterina Corner
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Tavola 32, spunto 1 #
Prendi un prigioniero. Perchè questa persona in particolare? Perché non ti nutri di lei? Crea un Personaggio e un'Abilità correlata al tenerlo prigioniero.
"Una regina con un animaletto da compagnia? Notevole!" Eleonora sogghigna con gusto. "Direi che le tue maniere cavalleresche si sono estinte da un pezzo, eh?"
Io faccio spallucce, mentre Caterina ci osserva terrorizzata.
Dovrebbe essere all'ottavo mese di gravidanza e ha appena scoperto chi (o cosa?) l'ha resa vedova.
"Non fate caso alla mia amica, Vostra Maestà," sorrido con fare conciliante. "Ma lasciate che metta in chiaro alcune cose: primo, io sono il vostro Padrone. Vostro, del vostro figlio ancora non nato e di tutta la relativa discendenza. Il potere del mio sangue è una catena indistruttibile e inesorabile... ma anche una notevole protezione. Finchè mi ubbidirete, non avrete nulla da temere. Non che abbiate molta scelta a riguardo, in realtà..."
Cristina fa per balbettare qualcosa, quando Eleonora, spazientita, le prende la bocca tra le grinfie come per "aiutarla" a parlare.
"Coraggio, Caterina! Una sillaba per volta, ce la puoi fare! Oppure il mio figliolo qui si è bevuto quel poco di cervello che la natura ti aveva dato?"
Da tempo ho avuto modo di abituarmi al tratto più sadico di Eleonora. Credo di trovarlo quasi divertente, oramai: è come vedere una bambina che gioca con una bambola.
"Io... voi... demoni..." biascica piangendo Caterina, per poi iniziare una serie di preghiere mezze in greco, mezze in latino con qualche accenno di veneziano qua e là.
"Ma la senti?" sbuffa Eleonora lasciandola andare, mentre Caterina inizia a piangere continuando il suo borbottio di preghiere. "Cos'hai intenzione di farne, Grego..volevo dire, Leonardo?"
"Non ti preoccupare" le rispondo con tutta calma "Non è come Simone o Loterio, lo vedo da me. E, essendo una donna, la sua posizione di potere è inevitabilmente più compromessa."
Eleonora inarca un sopracciglio, ma non ribatte. Sa che sto dicendo la verità, ma non per questo la trova più apprezzabile.
Riprendo ignorando il suo bellissimo sguardo stizzoso "Diciamo che, dopo tanto, mi sono fatto una famiglia" le sorrido con ironia "e intendo proprio in senso letterale. I Corner sono molto influenti a Venezia, e il rito che ho compiuto oggi mi assicura il più completo controllo su di loro."
"O almeno in teoria..." ribatte la mia creatrice, accomodandosi su una poltrona "...non fraintendermi, ammiro molto i tuoi progressi. Credo che le tue conoscenze arcane superino di gran lunga le mie oramai, ma se c'è una cosa che ho imparato con l'esperienza è che il potere ha un prezzo, e spesso si tende a sottovalutarlo."
Annuisco, prima di congendarmi da lei con un bacio.
Resto per un po' a contemplare Caterina (che nel frattempo si è addormentata singhiozzando le sue omelie) e intanto mi ritrovo a rimuginare mentre appunto queste righe sul mio vecchio diario.
Ho più di trecento anni, e da molto ho compreso come i miei ricordi risultino sempre più labili e lontani.
Quando sfoglio le prime pagine che ho scritto, leggo del mio passato di cavaliere, lo stesso che Eleonora non ha mancato di sottolineare poco fa.
Eppure, leggendo di questo Gregorio Rusca, di sua moglie, suo figlio e le sue peripezie mi sembra si tratti della vita di un altro.
Del resto, forse è proprio così.
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