Sara de Villarroel
☒ Tiro: 0 (D10 = 1 D6 = 1)
Tavola 32, spunto 3 #
Il tuo prigioniero torna da te, ma alle sue condizioni. Com'è questo strano, nuovo rapporto?
Sara mi osserva dal suo lato del letto, uno sguardo famelico che riconosco simile al mio. Mi accarezza la cicatrice delicatamente, portandosi alcune gocce di sangue alla bocca in un gesto erotico e mostruoso al tempo stesso.
Sara de Villarroel, la prima Mortale che ho trasformato. O almeno, che io ricordi.
Non saprei dire perché, ma sono sempre stato restio nel creare infanti. Forse mi spaventa l'idea di avere a che fare con qualcuno per quella che potenzialmente è l'eternità, oppure l'insistenza di quel pusillanime di Berengario ha in qualche modo creato un trauma in me.
"Follar da vampiri è molto più divertente di quello che potessi pensare" dice sogghignando, mentre si alza dal letto.
Solo un paio d'anni fa, Sara era una mia prigioniera che non desiderava altro all'infuori della mia morte.
Quando i due gesuiti la liberarono, provai un vago senso di fastidio. Forse orgoglio ferito, chi può dirlo?
Sara è molto bella, intendiamoci, ma in realtà non ha catturato la mia attenzione più delle migliaia di Mortali con cui ho avuto a che fare nel corso degli ultimi quattro secoli.
Eppure, la scorsa notte, è tornata da me, pretendendo che le trasmettessi il mio dono, desiderosa di diventare una mia pari.
Non mi ha voluto dire perché.
Non deve avere più di venticinque anni, quindi escluderei la paura d'invecchiare. Forse qualche esperienza l'ha messa a stretto contatto con la morte, e scalfito definitivamente la sua fede?
Chissà.
"Pensi di rimanere a Buenos Aires ancora per molto?" mi chiede, mentre si riveste.
Penso di farlo?
"Dipende da cosa intendi per molto. Ti ci abituerai piano piano, ma per noi una decina d'anni non sono troppo diversi che qualche settimana per i Mortali...considera questo: io sono arrivato nel Nuovo Mondo quasi un secolo fa, eppure mi sembra di essere appena sbarcato dalla nave."
Sghignazza "Visto il livello del tuo spagnolo, potrebbe essere benissimo così."
Inarco un sopracciglio sbuffando.
In un altro momento, una simile frecciatina mi avrebbe fatto infuriare. Forse, però, è perché capisco che lei ora è una mia pari, e inconsciamente so di non poterla più vedere come una mia subordinata.
Forse in qualche modo mi ricorda Eleonora, pur essendo completamente diversa da lei.
- Precedente: I Gesuiti di Córdoba
- Prossimo: La peste del 1630