Venezia
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Tavola 30, spunto 1 #
Quali costumi sociali hai dimenticato? Perdi un'Abilità spuntata.
Ogni tanto rileggo il diario di Gregorio, che come mi è già capitato di scrivere oramai percepisco come un altro individuo.
Durante il viaggio verso Venezia, ho realizzato di aver dimenticato davvero molte cose non solo riguardo l'etica cavalleresca, ma anche aspetti più pratici:
Per cominciare, i cavalli non sono entusiasti della mia presenza, e i miei poteri vampirici hanno portato la mia vecchia spada ad arrugginire come uno dei tanti cimeli che ho accumulato nel corso dei secoli.
La tengo sempre con me più per abitudine che per un effettivo uso pratico...effettivamente, non ricordo di averla sguainata da almeno una cinquantina d'anni.
Mentre rimugino, finalmente attracchiamo: Venezia si è preparata ad accogliere Caterina con tutti gli onori.
È strano...non posso dirlo con certezza, ma credo sia la prima volta che giungo nella Serenissima, l'epicentro della forza che ho combattuto strenuamente da quasi duecento anni.
Ricordo le parole che mi disse Eleonora tempo fa:
"Ogni grande potenza Mortale ha alle sue spalle una forza sovrannaturale, non dimenticarlo mai. Pensa agli intrighi con cui ami dilettarti, ma proiettali su una scala estremamente più vasta e longeva."
Nei miei anni genovesi ho effettivamente incontrato alcuni vampiri, in particolare collegati con la Banca o la Chiesa, e mi pare di aver stipulato qualche accordo con loro...ma la mia memoria è quella che è, quindi non ricordo nulla di loro.
Probabilmente Venezia dev'essere strutturata in modo simile. Forse con un'alleanza di immortali ben più organizzata di quanto non lo fossimo noi.
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